Giornalisti e Associazioni 
che attingono a questa fonte sono tenuti ad indicare quanto riportato di seguito:


Fonte:
www.antipredazione.org
"Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente" Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 Bergamo (ITALIA)
Tel. 035-219255, Fax 035-235660,  lega.nazionale@antipredazione.org

COMUNICATO STAMPA n. 04
08-Febbraio-2002


TRIBUNALE DI BERGAMO: LA BATTAGLIA PROCESSUALE CONTINUA

PIETRO TARANTINO – CAMIONISTA – NON DONATORE
DA SUBITO DESTINATO ALL'ESPIANTO SENZA DIAGNOSI, PROGNOSI E CURE
ALL'OSPEDALE DI BERGAMO – NEUROCHIRURGIA/RIANIMAZIONE
OMICIDIO COLPOSO O DOLOSO?
IL P.M. NON PROCEDE NELLE INDAGINI E CHIEDE L'ENNESIMA ARCHIVIAZIONE
7.2.2002 LA FAMIGLIA PRESENTA L'ENNESIMA OPPOSIZIONE

 

I medici indagati sono: Dr. Gravame Vincenzo, Dr. Lubrano Francesco, Dr. Rizzi Maurizio, Dr. Bonito Virgilio, Dr. De Gonda Federico.

In data 19 gennaio 2002 il Pubblico Ministero Dr. Carmen Pugliese, titolare delle indagini, ha chiesto per l'ennesima volta l'archiviazione del procedimento dopo aver inspiegabilmente e per oltre due anni omesso di compiere le indagini indicate dal Giudice, Dr. Stefano Storto, con le ORDINANZE del 16.9.'99 e successiva  del 3.1.2001 con la quale ultima il Giudice aveva per la seconda volta stigmatizzato che “non vi sono sufficienti elementi di giudizio per affermare se la morte di Tarantino fu determinata da negligenza, imperizia, imprudenza dei sanitari indagati ovvero da una condotta cosciente e volontaria degli stessi... e che dunque occorre proseguire nelle investigazioni...”.

Nonostante le sollecitazioni della difesa dei familiari, le Ordinanze del Giudice sono - per ora - rimaste lettera morta, il che si aggiunge ai ritardi, disguidi, precedenti richieste di archiviazione, opposizioni, riaperture, rinvii, amnistie e reiterate omissioni nello svolgimento delle indagini, che avevano indotto il difensore dei familiari a chiedere per ben due volte l'avocazione del procedimento alla competente Procura Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Brescia: atti resi vani la prima volta dalla richiesta del P.M. di proscioglimento per intervenuta prescrizione (respinta dal Giudice), la seconda dall'ennesima richiesta di archiviazione del 19 gennaio. Sicché in data 7.2.2002 è stato presentato l'atto d'opposizione al fine di impedire che si chiuda processualmente questa tristissima vicenda che dura ormai da 13 anni.

 

I FATTI:

Pietro Tarantino ha un incidente la mattina del giorno 23 marzo '89. Ricoverato al Pronto Soccorso dell'ospedale di Vaprio D'Adda viene trasferito in elicottero all'ospedale di Bergamo ove giunge alla Neurochirurgia alle 9.20 ca. Ai familiari che giungono alle 11/11.30 il medico dice che il fratello è morto (sic) e chiede gli organi: opposizione immediata della famiglia. Dalle cartelle si rileverà che non fu né trattato, né curato: tolti perfino gli antiedemigi iniziati dal P.S. di Vaprio, cura base ed indiscussa in questi casi; tenuto pesantemente disidratato nelle 24 ore rimasto in Neurochirurgia dove fin dal primo giorno vengono chiesti esami di laboratorio urgenti "X ESPIANTO". Trasferito col timbro "DONATORE D'ORGANI" alla Rianimazione, dove il 24 marzo, giorno precedente al cosiddetto accertamento di "coma depassè", viene eseguita una coronariografia invasiva e dannosa, finalizzata non al paziente, ma alla valutazione del cuore da trapiantare. I parenti si opposero andando in Questura ben 3 volte. Di nascosto, nel mancato rispetto della legge, il giorno 25 fu dichiarato, illegalmente, "morto cerebrale" a cuore battente ed espiantato nonostante l'opposizione.  Cuore e reni furono prelevati inspiegabilmente col "nulla osta" della Procura, il pancreas senza il "nulla osta" e si scoprì dall'autopsia che il fegato e l'aorta furono prelevati clandestinamente e scomparsi.

Solo grazie alla forza morale della famiglia ed in particolare del fratello Mario Tarantino, alla provvida competenza del difensore Avv. Stefano Tessa del Foro di Torino, ausiliato dallo studio dell'Avv. Nunzia Coppola Lodi del Foro di Bergamo,  sotto l'egida della Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente, la battaglia processuale continua per la ricerca della verità, al fine di evitare che questa vicenda si traduca in un caso di denegata giustizia.

 

CONSIGLIO DIRETTIVO
Nerina Negrello
Presidente

      

Indice Comunicati

Indice Tarantino