LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E LA MORTE A CUORE BATTENTE
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COMUNICATO STAMPA
 Anno XXXIV n.20
19 ottobre 2018

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SCIENZIATI CHIEDONO UNA MORATORIA ALLA DONAZIONE
 
A CUORE NON BATTENTE MA CERVELLO VIVO

Mentre a livello internazionale si chiede una sospensione della donazione in arresto cardio-circolatorio, in quanto la “morte cardiaca” può essere reversibile, in Italia dove è illegale (L.91/99) stanno praticandola, “quatti quatti”, in vari ospedali. Tattica del fatto compiuto (non segnalato né perseguito grazie a complicità occulte) per poi ottenere la legalizzazione senza dibattito di una “consuetudine” predatoria. Di seguito la sintesi di una ricerca internazionale.

Donazione dopo la morte cardiocircolatoria: una richiesta di moratoria in attesa di aprire un dibattito pubblico e di un consenso pienamente informato

Ari R Joffe, Joe Carcillo, Natalie Anton, Allan deCaen, Yong Y Han, Michael J Bell, Frank A Maffei, John Sullivan, James Thomas e Gonzalo Garcia-Guerra

Molti credono che i problemi etici relativi alla donazione dopo la morte cardiocircolatoria (DCD, Donation Cardiocirculatory Death) siano stati "risolti" e che non sia chiaro il motivo per cui la donazione dopo la morte cardiocircolatoria dovrebbe essere respinta. In questo lavoro argomenteremo che i donatori a cuore non battente potrebbero non essere ancora morti, e quindi che la donazione di organi da persone in arresto cardiocircolatorio può contravvenire la regola della donazione dopo la morte.

Per prima cosa presentiamo una descrizione del procedimento della donazione dopo arresto cardio-circolatorio e lo standard etico per la pratica. Presentiamo quindi le nostre preoccupazioni riguardo la donazione a cuore non battente, tra cui quanto segue: l' irreversibilità dell'assenza di circolazione non è documentata e tutti i tentativi di sostenerla sono falliti; i conflitti di interesse in tutte le fasi del processo di donazione dopo l'arresto cardiocircolatorio, compresa la decisione di spegnere il supporto vitale prima della donazione, sono inevitabili; interventi pre-morte potenzialmente dannosi al fine di preservare la validità dell'organo non sono giustificabili, neanche appellandosi al principio del doppio effetto; le affermazioni che la donazione dopo la morte cardiocircolatoria sia conforme agli intenti della legge e agli attuali standard medici accettati sono fuorvianti e approssimative; e le dichiarazioni di consenso da parte di gruppi medici rispettati non modificano questi argomenti a causa della loro bassa qualità, essendo condizionate dal conflitto di interessi. Inoltre, alcuni argomenti a favore della donazione dopo la morte cardiocircolatoria, sebbene apparentemente veri, sono "argomenti da mestatori", come ad esempio il grande vantaggio della donazione di organi.

La verità è che l'onestà e l'affidabilità richiedono che si affrontino questi problemi invece di evitarli. Crediamo che la donazione dopo la morte cardiocircolatoria non sia eticamente ammissibile perché abbandona la regola della donazione dopo la morte, ha inevitabili conflitti di interessi e implementa interventi pre-morte che possono accelerare la morte.

Questi punti importanti non sono stati diffusi, ma è necessario che siano ampiamente divulgati al pubblico e incorporati in un consenso pienamente informato. Questi sono temi complessi e richiedono un dibattito pubblico aperto. Finché questo dibattito non avrà luogo, chiediamo una moratoria sulla pratica della donazione dopo la morte cardiocircolatoria.”

Fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22206616

Lega Nazionale
Contro la Predazione di Organi
e la Morte a Cuore Battente
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